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Come si fa un diamante sintetico? I metodi

Siamo abituati a pensare ai diamanti come pietre naturali, formate nel profondo della Terra attraverso processi geologici millenari. Tuttavia, l’avvento dei diamanti lab grown (o sintetici) ha ridefinito questa prospettiva, introducendo una nuova era nel mercato delle gemme.

Le tecnologie utilizzate per la produzione artificiale di diamanti si basano su processi chimici avanzati che replicano in parte quanto avviene nel sottosuolo, consentono la creazione di minerali di alta qualità in ambiente industriale. Questo comporta una serie di vantaggi per l’ambiente e anche per i consumatori, consentendo di soddisfare la crescente domanda di gioielli in tutto il mondo e rendendo la pietra preziosa per antonomasia finalmente accessibile a molti.

Ma come funzionano le tecnologie produttive dei diamanti lab grown? E quali differenze ci sono fra i diamanti cresciuti in laboratorio e quelli creatisi nel sottosuolo? Prosegui nella lettura e scoprilo con JW24, e-commerce di gioielli preziosi e diamanti sintetici.

 

Metodo HPHT (High Pressure High Temperature)

Il primo metodo ad essere messo a punto negli anni ’50 è l’HPHT (High Pressure High Temperature). Come suggerisce il nome, questo procedimento replica le condizioni di temperatura e pressione presenti nel mantello terrestre dove si formano i diamanti naturali.

In degli speciali macchinari viene introdotto un piccolo “seme” di diamante insieme a della polvere di grafite o di diamante. I materiali vengono poi sottoposti a temperature fra i 1000 e i 1400°C mentre la pressione esercitata è compresa tra le 50 mila e le 80 mila atmosfere circa.

Attraverso l’utilizzo di elementi catalizzatori quali ferro, nichel e cobalto, si accelera poi la reazione chimica che porterà la polvere di grafite o diamante a “crescere” attorno al seme iniziale trasformandosi in diamante.

 

Metodo CVD (Chemical Vapor Deposition)

A partire dagli anni ’80 viene sviluppato un secondo metodo per la produzione di diamanti lab grown: il metodo CVD (Chemical Vapor Deposition).

In questo processo un sottile seme di diamante viene posizionato in una camera sigillata, che viene riscaldata a circa 800 gradi Celsius. Successivamente, la camera viene riempita con gas ricchi di carbonio, come il metano. Questi gas vengono ionizzati attraverso l’utilizzo di microonde, laser o altre tecniche, trasformandoli in plasma ad alta energia. Il plasma provoca la decomposizione dei gas e consente al carbonio di fondersi con il seme del diamante, facendolo crescere strato dopo strato.

Ad oggi il metodo CVD è quello maggiormente utilizzato, soprattutto per la produzione di diamanti di grandi dimensioni.
Questa tecnica presenta infatti alcuni vantaggi fra i quali:
. minore consumo di risorse energetiche
. maggiore controllo del processo produttivo e conseguente possibilità di creare diamanti con meno imperfezioni o diamanti colorati

 

Diamanti sintetici e diamanti naturali: come distinguerli

Per distinguere un diamante naturale da uno sintetico, è necessario affidarsi a esperti gemmologi e utilizzare strumenti di analisi avanzati. Uno dei modi più comuni per identificare la differenza è attraverso esami sotto microscopio: i diamanti naturali spesso mostrano inclusioni di minerali, gas o liquidi che si sono formati durante il processo di cristallizzazione nel mantello terrestre. I diamanti sintetici possono presentare inclusioni simili, ma spesso mostrano caratteristiche diverse a causa delle condizioni di crescita controllate in laboratorio.

Con il microscopio, è possibile solo avere qualche indizio sulla provenienza di una pietra, ma per identificare con certezza è necessario utilizzare le onde UV a bassa frequenza, con un margine di incertezza del 2%. Questo test consente di analizzare la fluorescenza del diamante, ovvero una luminescenza visibile quando esso viene esposto alla luce.
Nei diamanti naturali, la fluorescenza può essere causata da tracce di azoto, che è comune nel processo di formazione naturale del diamante. In quelli sintetici, essa può essere influenzata da diversi fattori, come la presenza di impurità diverse dall’azoto o le condizioni di crescita controllate in laboratorio.

Queste differenze sono impossibili da notare a occhio nudo ed ecco perché, soprattutto negli ultimi dieci anni, il settore della produzione di diamanti lab grown è molto cresciuto. Un diamante sintetico è luminoso, resistente e brillante quanto uno naturale e sa donare eleganza a qualsiasi gioiello.


Vantaggi dei diamanti lab grown

Se si può ricavare un diamante in natura, perché produrre diamanti artificialmente?
Come è facile immaginare, la produzione artificiale di diamanti comporta una serie di vantaggi economici, logistici e anche differenze a livello di impatto sociale ed ambientale:

  • la disponibilità di diamanti lab grown in una vasta gamma di colori, compresi i colori intensi e vivaci, offre agli acquirenti una selezione diversificata e personalizzata
  • la produzione di diamanti sintetici avviene in condizioni controllate, eliminando la necessità di estrarre pietre preziose dalla terra mediante pratiche che possono avere un impatto ambientale negativo e causare danni agli ecosistemi naturali
  • i diamanti sintetici contribuiscono anche a ridurre il rischio di conflitti legati al commercio e allo sfruttamento delle miniere
  • i lab grown offrono una maggiore trasparenza e tracciabilità lungo l’intera catena di approvvigionamento.


E per quanto riguarda il prezzo? Quali sono le differenze?

I diamanti sintetici, prodotti in tempi molto più brevi rispetto ai processi naturali, offrono un’alternativa nettamente più economica ai diamanti naturali senza compromettere la qualità. Attualmente, un diamante naturale di un carato di eccellente qualità (taglio, colore e purezza) può costare tra i 6.000 e i 10.000 euro. D’altra parte, un diamante sintetico di un carato con le stesse specifiche può essere trovato tra i 1.000 e i 2.500 euro, a seconda del processo di sintesi e delle caratteristiche della pietra.

 

Quale diamante acquistare?

La decisione tra diamanti naturali e sintetici dipende dalle preferenze personali dell’acquirente e dai valori che desidera riflettere con il proprio acquisto. Noi di JW24, e-commerce di gioielli, consigliamo una scelta più etica e accessibile, ovvero quella dei diamanti sintetici.

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